L’entusiasmo per la tecnologia di punta di OpenAI, ChatGPT, sembra aver subito una battuta d’arresto significativa. Dopo l’apertura trionfale di GPT 3.5 Turbo, i numeri non sono esattamente a favore del nostro adorato ChatGPT. Recentemente, una valutazione condotta da Similarweb ha rivelato che per il terzo mese consecutivo, il flusso di visitatori al bot di conversazione sta scemando. Ecco cosa c’è da sapere.
Gli esperti osservano con attenzione una tendenza preoccupante: le visite al sito web di ChatGPT, da computer fissi e dispositivi mobili in tutto il mondo, sono diminuite del 3,2% a 1,43 miliardi nel mese di agosto. Questo calo si aggiunge a un declino di quasi il 10% in ciascuno dei due mesi precedenti. Ma non è tutto qui; la diminuzione si riflette anche nel tempo medio trascorso dagli utenti su ChatGPT, sceso da una media di 8,7 minuti a marzo a soli 7 minuti ad agosto. La domanda che tutti si pongono è: ChatGPT sta perdendo il suo fascino? Ma c’è speranza all’orizzonte, con l’inizio del nuovo anno scolastico, potrebbe emergere un nuovo capitolo nella storia di ChatGPT con l’arrivo di ChatGPT Enterprise, una versione adatta alle aziende e ai professionisti. Sintonizzatevi, amici tecnofili, perché il futuro di ChatGPT è incerto, ma sicuramente affascinante.
ChatGPT fa paura agli insegnanti: cosa succederà con il ritorno a scuola?
Mentre ChatGPT sembra attraversare una fase di crisi con il calo delle visite, c’è un’altra sfida che sta emergendo all’orizzonte: l’IA di OpenAI sta mettendo i brividi agli insegnanti, soprattutto in vista del ritorno a scuola. Un sondaggio recente rivela che ben il 98% degli insegnanti è preoccupato riguardo a ChatGPT e all’uso che gli studenti potrebbero farne. L’indagine condotta da Homeschool Plus ha scatenato una vera e propria ondata di dubbi e preoccupazioni tra gli educatori.
I dati mostrano che la percentuale di preoccupazione scende al 68% tra gli insegnanti che praticano l’homeschooling, una realtà molto diffusa negli Stati Uniti. Questo gruppo ritiene che l’utilizzo dell’IA sin dall’inizio del percorso scolastico possa preparare gli studenti per una carriera nel mondo dell’hi-tech. Tuttavia, al momento, solo un docente su dieci ha scoperto uno studente che usava Chat o altri chatbot per completare i compiti, sollevando interrogativi sul reale impatto dell’IA nell’ambito scolastico. Al contempo, molti insegnanti sottolineano il potenziale benefico di ChatGPT per gli studenti con disabilità e difficoltà di apprendimento, con il 57% degli educatori favorevoli a questa prospettiva.
Nel mondo dell’homeschooling, sembra più probabile che l’AI venga integrato nei programmi scolastici, con il 44% degli homeschoolers che afferma di aver già utilizzato l’IA di OpenAI a questo scopo. Tuttavia, le preoccupazioni persistono, con il 95% degli insegnanti “casalinghi” che temono possibili abusi dell’IA. Insomma, il dibattito su ChatGPT e il suo ruolo nell’istruzione è destinato a infiammare ulteriormente le conversazioni nel mondo della tecnologia e dell’istruzione. Restate sintonizzati per ulteriori sviluppi su questa affascinante vicenda!